L’appartenenza delle Associazioni ai registri del Terzo settore permette di cogliere importanti opportunità. Lo dimostra il Decreto interministeriale del 30 ottobre 2021 che istituisce il Fondo Straordinario Ristori per gli Enti del Terzo settore per l’emergenza epidemiologica Covid-19, pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro.
Entro le 23:59:59 di sabato 11 dicembre 2021 gli enti del Terzo settore iscritti ai registri nazionali e regionali prima del 25 dicembre 2020, potranno presentate istanze per richiedere un contributo all’interno di questo Fondo straordinario ristori. Il fondo stanziato ammonta a 210 milioni di euro. Il contributo assegnato a ciascun ente sarà determinato sulla base della seguente formula: totale delle risorse disponibili/numero di domande ammesse. Il contributo massimo assegnabile a ciascun ente non potrà superare l’importo di cinquemila euro e sarà maggiore per le associazioni che hanno un bilancio superiore ai 100.000 euro.
Hanno titolo a richiedere questo contributo le APS e le ONLUS iscritte ai registri nazionali, nonché le ODV e le APS iscritte ai registri regionali, ricomprese nell’elenco nei codici ATECO, che nel corso del 2020 abbiano cessato o ridotto l’esercizio delle proprie attività statutarie in conseguenza delle misure per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Non possono richiedere il contributo quanti hanno percepito altri contributi ai sensi del Dl 137/2020 art. 1 (Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive) e art. 3 (Fondo per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche). Come previsto dal Decreto interministeriale ASI Nazionale dovrà presentare l’istanza di accesso al ristoro in nome e per conto delle articolazioni territoriali (Comitati Regionali e Provinciali) e circoli affiliati iscritti nei registri nazionali del Terzo settore. Al contrario le ODV e le APS iscritte ai registri regionali dovranno presentare direttamente la loro domanda sulla piattaforma messa a disposizione dal Ministero del Lavoro (portale del Ministero).
Una circolare di ASI inviata al territorio, ricorda che, ai sensi dell’articolo 5, comma 2 del Decreto interministeriale del 30 ottobre 2021, il controllo successivo all’erogazione del contributo è svolto secondo la metodologia a campione, nella misura minima del 5% dei soggetti beneficiari. Tale controllo ha per oggetto la verifica della veridicità degli ulteriori elementi dichiarati nell’istanza: volume delle entrate; coerenza dell’attività pregiudicata dalla situazione pandemica con l’oggetto sociale risultante dallo statuto dell’ente; rispetto del divieto di cumulo.
In caso di accertata indebita percezione del contributo, ai sensi della medesima disposizione, la Pubblica Amministrazione provvederà al recupero delle somme indebitamente percepite, maggiorate degli interessi legali maturati.