Lo sport per tutti e la persona sempre al centro. Sono due concetti semplici quanto essenziali per Asi Pesaro Urbino e SportFly, da sempre in grado di accogliere e coinvolgere andando oltre i limiti e le barriere. Lo dimostrano anche le diverse attività inclusive di tipo non agonistico rivolte a bambini, giovani o adulti con disabilità – sia essa motoria, relazionale o di altra natura – che tengono conto delle singole necessità e specificità mettendo a disposizione, all’occorrenza, anche un educatore di supporto.
Tre in particolare sono i progetti grazie ai quali le persone con difficoltà o fragilità possono oggi svolgere attività fisica e sportiva. Uno di questi è A Testa Alta, un vero e proprio percorso – già attivo a Fano – grazie al quale i ragazzi con disabilità relazionali o con sindrome dello spettro autistico vengono stimolati ed educati alla pratica sportiva. Un approccio vincente per aiutarli a crescere e a vivere meglio l’integrazione all’interno di gruppi sportivi. Non un’attività ‘spot’, ma un progetto – giunto già alla sua seconda edizione – che dura tutto l’anno scolastico, utile a far trovare a questi ragazzi un maggior benessere psicofisico.
Un’iniziativa in cui Asi Pesaro Urbino crede molto, resa possibile anche dalla sensibilità della Dirigente dell’Istituto Comprensivo ‘Matteo Nuti’ di Fano Silvia Faggi Grigioni e dal Direttore servizi generali e amministrativi Domenico Somma, oltre che dall’assessore al welfare di comunità del Comune di Fano Dimitri Tinti. “Come amministrazione comunale siamo orgogliosi di aver creduto in questo progetto – ha affermato Tinti -, sostenendolo anche economicamente e riconoscendone il valore, poiché pensiamo che lo sport sia un grande strumento di inclusione e di coesione sociale, soprattutto per bambini e adolescenti di famiglie vulnerabili. Questa progettualità rappresenta un altro esempio di quella sinergia tra pubblico e privato sociale che cerchiamo di promuovere e che permette di ampliare le opportunità, in questo caso, coinvolgendo anche ragazzi più fragili, offre loro la possibilità di vivere preziosi momenti di incontro, condividendo esperienze di aggregazione e di rispetto reciproco”.
Già in corso anche il progetto Sport Inclusivo. Riadattando le diverse attività e facendo tesoro della presenza e delle preziose indicazioni di un insegnante-tutor, sette ragazzi minorenni e tre adulti – tutti con disabilità – si stanno avvicinando all’attività motoria, all’interno di gruppi sportivi molto partecipati, traendovi grandi benefici. Nello specifico, Sportfly organizza e gestisce corsi in diverse discipline sportive, tra cui Giocasport (per bambini dai 4 ai 10 anni che si avvicinano alle principali discipline attraverso il gioco), avviamento allo sport (in primavera e durante l’estate), dodgeball, calcio a 5, fitness e ginnastica. Tutto questo anche grazie all’immancabile supporto della Regione Marche.
È invece ai nastri di partenza un terzo progetto a favore dell’inclusività. Si chiama Facciamo Rete, ed è l’iniziativa attraverso cui Asi Pesaro Urbino e Polis Società Cooperativa Sociale metteranno a disposizione dei minori con disabilità un educatore specializzato durante il periodo estivo.
Sono tante, dunque, le iniziative pensate per favorire l’integrazione e per fornire un percorso di sostegno o di recupero a favore dei soggetti più fragili. L’idea di fondo è quella di fare dello sport uno strumento sociale ed educativo capace di curare e di prevenire situazioni di disagio psico-fisico. “Siamo felici di poter fornire la giusta risposta per ogni singola persona – ha spiegato Alice Malerba, dirigente Asi e responsabile dei progetti – grazie al nostro ventaglio di attività sportive pensato per ogni diversa esigenza”.
Le priorità sono il benessere e lo sviluppo personale, con il divertimento sempre in primo piano. Tutto questo attraverso attività specifiche in palestra – individuali oppure di gruppo – e la pratica di sport ed esercizi cognitivi che favoriscano la comunicazione. Si procede sempre per gradi, nel pieno rispetto delle individualità. In un primo momento vengono valutate le abilità e le capacità iniziali dei ragazzi con l’obiettivo di consolidarle e, in un secondo momento, di acquisirne di nuove,
Così si creano le condizioni anche per una migliore conoscenza del proprio corpo, per un’adeguata percezione dello spazio e del tempo, un miglioramento dell’equilibrio, della coordinazione motoria e della gestione delle emozioni. Lo sport, per la persona con disabilità, è l’esaltazione delle sue capacità, oltre che un’occasione di emancipazione e di socializzazione.
L’esercizio fisico aiuta inoltre a ridurre l’incidenza di sintomatologie di carattere fisico, oltre al rischio di malattie croniche, ritardando persino l’insorgenza di eventuali processi neurodegenerativi. Non ultima è senz’altro la funzione di sostegno alle famiglie, che possono dunque contare su progetti ad hoc e su professionisti in grado di migliorare la qualità della vita dei loro figli e non solo.
Tutte queste premesse rendono prezioso il contributo dato da ASI Pesaro Urbino all’interno dei progetti inclusivi promossi, acquisendo ancor più valore umano e sociale.